TRATTENERE LA TERRA...TRA MURETTI A SECCO E MURA POLIGONALI SU SENTIERI INVISIBILI
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L’uso della pietra è stata una delle prime attività umane. Già nel Paleolitico si conoscono esempi di utilizzazione delle pietre, non solo per manufatti, ma anche per realizzare strutture o allineamenti. E’ soprattutto nel neolitico che la necessità di realizzare abitazioni e capanne incrementa la tecnica del muro a secco che si sviluppa poi nelle aree con paesaggi di pendio o scoscesi, in genere ricchi di pietre derivate dall’erosione dei versanti. La tecnica del muretto a secco si sviluppa in ambiente agricolo per trattenere la terra e creare uno strato fertile combattendo l’erosione e il dilavamento naturale. La nascita dei terrazzamenti è un presupposto per riconoscere e segnare percorsi e sentieri, a volte indicati dagli asini e dai muli, maestri nel procedere in aree scoscese e impervie anche con carichi. Paesaggi caratterizzati da muretti a secco sono una realtà costante nel territorio del Lazio meridionale. Le mura poligonali rappresentano uno degli aspetti culturali dello sviluppo urbanistico antico di alcuni centri storici. Percorrendo i sentieri visibili e invisibili, si potrà pensare, ascoltare e confrontare i percorsi culturali e dello spirito con i percorsi invisibili delle onde radio: dalla piazzetta posta al centro della struttura fortificata un civis romanus poteva ascoltare l’arpinate Cicerone, oggi è possibile ascoltare con lo smartphone personale migliaia di voci delle radio del mondo…(siamo forse più liberi, ma in una globalità non più sostenibile...)
Organizzatori: Associazione Argil OdV - Ecomuseo Argil, Uomo e Ambiente nella Valle Latina
Partners
• Ecomuseo Orto del Centauro Chirone - Collepardo, coordinatore scientifico Riccardo Copiz naturalista
• Ecomuseo dell’Agro Pontino, referente Ernesto Migliori
• Archeomarco - Archeologo Marco Germani
• Associazione Il Gallo Larino, presidente Roberto Dalia
• Associazione EXPERIENCE&SPORT, presidente Bruno Germani
Sponsor
• Comune di Falvaterra
• Parco Regionale Naturale Monti Ausoni e lago di Fondi, direttore Lucio De Filippis
• Monumento Naturale Grotte di Falvaterra e rio Obaco, referente geologo Augusto Carè