Le Ville d’Otium alle falde del Vesuvio: passeggiata geoarcheologica nella Villa di Poppea agli scavi di Oplontis
Il Sito archeologico
Tra le località archeologiche vesuviane, seppellite dalla drammatica eruzione del 79 d.C., Oplontis è quella che offre le più significative testimonianze monumentali del suburbio pompeiano, con due edifici di diversa destinazione: la villa A (cd. villa di Poppea), un lussuoso complesso residenziale, e la villa B (di L. Crassius Tertius), attualmente non aperta al pubblico, un’azienda la cui attività era incentrata sulla lavorazione di vino e olio.
La Villa A a picco sul mare in posizione panoramica, dotata di splendidi apparati decorativi, appartenne forse a Poppaea Sabina, seconda moglie di Nerone, in base ad un’iscrizione su anfora menzionante un suo schiavo o liberto. Nella villa, dove esisteva addirittura un piccolo complesso termale, si osservano affreschi con giochi prospettici e finti elementi architettonici quali porte o colonne, con raffigurazioni di animali, frutta o maschere. Al momento dell'eruzione la villa era disabitata perché oggetto di ristrutturazione come dimostrato dalle suppellettili ammassate in poche stanze e dal materiale edilizio. Dal 1997 gli scavi di Oplontis rientrano tra i beni che l’UNESCO ha iscritto nel “Patrimonio dell’Umanità”. (http://www.pompeiisites.org)
Il nostro programma comprende la visita guidata alla Villa di Poppea e alla sezione geologica dell’eruzione del 79d.C. con gli esperti, per condividere le emozioni di passeggiare in uno dei siti archeologici più affascinanti del Pianeta Terra.
Iscrizione via email giuliana.alessio@ingv.it
Giuliana Alessio 339 6545655
Assicurazione non necessaria
INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano
CAI Club Alpino Italiano – sezione di Napoli
Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Agraria