Professione paleontologo: i dinosauri giurassici dei Lavini di Marco
Da quando nel 1989 il roveretano Luciano Chemini scoprì e segnalò le prime impronte di dinosauro lungo una lastra rocciosa che oggi porta il suo nome,“Colatoio Chemini”, il sito paleontologico dei Lavini di Marco a Rovereto, sul versante occidentale del Monte Zugna (TN), è annoverato fra i più importanti d’Europa sia per la ricchezza delle tracce fossili che per l’età estremamente antica. Un vero e proprio giacimento, affacciato sulla Valle dell’Adige, con una miriade di orme lasciate da dinosauri erbivori e carnivori, animali che popolavano una spiaggia antica 200 Milioni di anni, agli albori del Periodo Giurassico. A pochi chilometri da Rovereto, in Trentino, si può quindi percorrere un affascinante viaggio nel tempo che da assolate spiagge tropicali, passando per lo sprofondamento in mare e la formazione della catena alpina, arriva alla grande frana che sconvolse letteralmente il paesaggio locale, al punto da ispirare un passo nel XII Canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante, portando alla luce le superfici rocciose calpestate dai dinosauri. La scoperta eccezionale del sito dei Lavini offre inoltre la possibilità di annodare un filo con altre importanti scoperte di dinosauri in Italia e con la storia della presenza dei dinosauri sulla nostra penisola. La Settimana del Pianeta Terra 2019 viene dedicata dalla Fondazione Museo Civico e dal Comune di Rovereto proprio a questo sito.
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