I processi geo-idrologici nell'Italia settentrionale: frane, colate detritiche ed inondazioni
L’Italia è una nazione che possiede un territorio “fragile” che la rende molto vulnerabile. Ha un’antica e ricca storia di frane ed alluvioni, non solo di grandi fiumi come il Po, l’Adige, il Tevere e dei loro relativi affluenti, ma anche delle migliaia di corsi d’acqua meno conosciuti.
Le osservazioni, le statistiche e i documenti ufficiali ci confermano, infatti, come annualmente, in diverse zone della penisola, soprattutto nei periodi primaverili ed autunnali, alcune aree siano interessate da processi di instabilità naturale talora particolarmente gravi.
Tutti ricordiamo la grande frana del Vajont del 1963 o quella avvenuta in Valtellina 30 anni fa. Ma anche eventi luttuosi "a metà" fra una frana ed una inondazione, come il disastro di Stava (TN) del luglio 1985.
Il rapporto 2003 della Commissione Europea ha messo in luce che nel periodo 1980-2002, il 17% delle inondazioni che hanno colpito l’Europa è avvenuto in Italia. Va sottolineato, inoltre, che sebbene il numero più alto di alluvioni siano accadute in Francia (22%), il 38% delle persone decedute per le alluvioni in Europa sono italiane.
Il Geoevento presenterà una interessante ed approfondita carrellata sui più comuni processi di instabilità naturale che ogni anno colpiscono l'Italia e in particolare la zona alpina e prealpina. In seguito verranno analizzati i "grandi eventi" che produssero i maggiori danni e il più elevato numero di vittime.
Assicurazione non necessaria
Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica

