Nel sottosuolo di natura alluvionale di Palmanova attraverso le gallerie veneziane e napoleoniche di difesa della fortezza

DATA DELL'EVENTO
Dom, 16/10/2016 Ore 10.00 e 14.00
LUOGO DELL'EVENTO
Gallerie della fortezza di Palmanova, Piazza Grande 1 (sede comunale) (luogo di ritrovo), Palmanova (UD)
ISCRIZIONE
Obbligatoria entro il 16/10/2016 , ingresso libero

Il grande lavoro svolto nel 2011 dalla Protezione Civile, che ha liberato la zona antistante le mura della fortezza di Palmanova da un’enorme quantità di vegetali che la infestavano da molto tempo, ha riportato alla luce gli ingressi delle gallerie che, partendo dal fossato, si diramano nel circostante sottosuolo. Questa riscoperta ha fatto sorgere negli amministratori comunali il desiderio di averne una conoscenza dettagliata e precisa per finalità scientifico-culturali e di promozione turistica.
A tal fine nel febbraio 2012 è stata stipulata una convenzione fra il Comune di Palmanova e la Commissione Grotte "Eugenio Boegan" (CGEB), il più antico gruppo speleologico del mondo ancora in attività (1883), facente parte della Società Alpina delle Giulie, Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano, che gestisce la Grotta Gigante sul Carso Ttriestino, la cavità con il singolo salone turistico più grande del mondo.
Numerose uscite hanno permesso agli speleologi di esplorare, documentare e topografare circa 4,5 km di gallerie in parte veneziane ("contromine" dei "rivellini", "sortite" dei "baluardi" ed altre tipologie minori), in parte napoleoniche (gallerie di collegamento alle "lunette"), il sistema di rifornimento idrico della città e quello di eliminazione delle acque reflue.
Strumentazione
I dati per il rilievo sono ottenuti con il dispositivo DISTOX, che integra un distanziometro laser, una bussola ed un clinometro.
La monografia
L'Amministrazione Comunale di Palmanova ha finanziato una monografia cartacea con annesso DVD, che illustra i risultati esplorativi e li inquadra storicamente con l'intervento di uno studioso locale,il prof. Alberto Prelli. Nel DVD le piante sono sovrapposte anche alla CTR in scala 1:5000 e vi è inserito un filmato di livello professionale sul lavoro svolto, realizzato da uno degli autori.
E già iniziata l'attività di valorizzazione turistica delle gallerie e di promozione culturale anche al fine del richiesto inserimento di Palmanova nel Patrimonio UNESCO.
Gli speleologi della Commissione Grotte "Eugenio Boegan" hanno partecipato al 1° Congresso Internazionale di Speleologia in Cavità Artificiali "HYPOGEA 2015" svoltosi a Roma nel mese di marzo 2015 presentando un contributo in lingua inglese, che riassume il lavoro eseguito a Palmanova.
Palmanova, un luogo affascinante da proteggere e valorizzare, nata per la guerra, può diventare crocevia di turismo, conoscenza e pace.
Descrizione della struttura delle parti della città interessate dalle attività speleologiche.
Palmanova, la Città stellata, la Fortezza imprendibile, è sorta nella pianura friulana a partire dal 1593, per volere della Serenissima Repubblica di Venezia per contrastare le invasioni dei Turchi e ancor più le mire espansionistiche degli Arciducali, che le avevano sottratto il controllo della fortezza di Gradisca.
La sua cerchia difensiva iniziale, circondata da un ampio fossato, fu costituita da nove "baluardi" a forma di freccia collegati da altrettante "cortine" in tre delle quali si aprono Porta Aquileia (o Marittima) a S, Porta Udine a NW, Porta Cividale a NE. Nei lati ben protetti dei "baluardi" si aprono le gallerie di "sortita", dette "poterne", di dimensioni atte al passaggio anche della cavalleria.
Le porte, punti deboli delle mura, nella seconda metà del XVII secolo furono protette da tre "rivellini", terrapieni fortificati di forma pentagonale esterni al fossato. In seguito altri sei furono realizzati a protezione di tutte le "cortine" e costituirono la seconda cerchia difensiva. Nel cuore di tali terrapieni furono scavate ed "incamiciate" con muri di pietra e volte di mattoni o pietra, parecchie lunghe gallerie di "contromina" destinate a contrastare le gallerie di mina con cui eventuali assedianti avrebbero potuto far crollare le mura. In un "rivellino" il sistema di tali gallerie è lungo più di 700 m, altre sono molto più brevi. Sono larghe poco più di un metro ed alte poco meno di due.
Quando nel 1797 Napoleone, dopo aver posto fine alla Repubblica di Venezia con la sua cessione all'Austria, visitò la fortezza, ne fu affascinato e ritornatovi nel 1806 da Imperatore, iniziò la realizzazione della terza cerchia di fortificazioni, dette "lunette", molto più esterne vista l'aumentata gittata dei cannoni dell'epoca. Ne furono realizzate solo sei. Il nucleo centrale delle lunette è costituito dalle "caponiere", fortilizi a due piani protetti da muri in pietra spessi un metro e mezzo, dotati di feritoie e che presentano ampie volte in mattoni raccordate con grande maestria. Solo dal piano superiore si può accedere, con due scale a chiocciola e due gallerie inclinate convergenti, alla galleria che collega il fortilizio al fossato. Interessante anche il sistema di drenaggio delle acque dai terrapieni con cunicoli alquanto claustrofobici.
Nella parete esterna del fossato (controscarpa) si aprono gli ingressi di tali gallerie veneziane e napoleoniche ed anche numerosi accenni di scavo di altre, anch'esse veneziane, crollate o molto più probabilmente mai realizzate.
Nella zona ad E di Porta Udine un sistema di gallerie ed acquedotti in parte monumentali, permetteva, grazie ad un sistema di chiuse, di regolare l'afflusso delle acque in città e nel fossato.
Nella zona S di Porta Aquileia un complesso di altre gallerie e chiuse scaricava le acque reflue nel fossato e da qui al canale Taglio, che le portava al mare con un percorso di svariati chilometri.
Lo stato di conservazione di molte gallerie sembra generalmente buono anche per merito della dissoluzione del carbonato di calcio della ghiaia calcarea che, concrezionandosi negli interstizi delle volte, le ha consolidate.
Alcune invece sono di difficile accesso o del tutto interrotte da imponenti accumuli di ghiaia e terriccio provenienti da parziali crolli e fluitati da importanti flussi idrici nei periodi piovosi.


CARATTERISTICHE DELL'ESCURSIONE
Livello di difficoltà: basso
Distanza: 4 (meno di uno nel sottosuolo) km
Dislivello: 10 m


ISCRIZIONE E ASSICURAZIONE
Iscrizione obbligatoria entro il 16/10/2016
Ingresso libero
Modalità di iscrizione:

In loco previa firma di una manleva (obbligatoria, firma di un genitore o di un responsabile adulto per i minori, ammessi solo se accompagnati da un adulto).

Numero massimo partecipanti: 50
Assicurazione non necessaria

ORGANIZZATORI E SPONSOR

Comune di Palmanova www.comune.palmanova.ud.it, Commissione Grotte "Eugenio Boegan" della Società Alpina delle Giulie www.boegan.it - Sez. di Trieste del CAI www.caisag.ts.it, Associazione Amici dei Bastioni - Palmanova www.amicideibastionipalmanova.it




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